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Mangio poco, ma non dimagrisco

E’ frequente che mi venga riferito dal paziente, la frase “mangio poco, presto attenzione ai cibi, ma non dimagrisco”

I motivi sono da ricercare a più livelli

Energia

  • Mangiare “poco” intanto non è un dato misurabile finchè non si risale al vero fabbisogno della persona, in termini di chilocalorie e di macronutrienti (carboidrati, proteine, grassi);
  • mangiare “poco” può essere un aiuto se l’obiettivo è perdere peso, ma può non essere sufficiente perchè oltre al consumo energetico, ci sono molte altre funzioni fisiologiche di un organismo da dover prendere in considerazione;
  • il metabolismo di un organismo si adatta velocemente ai cambiamenti nutrizionali. Quando viene introdotta meno energia, in pochi giorni l’organismo attiva meccanismi biologici che non permetteranno di dimagrire oltre una certa soglia.

 

Intestino

  • Abbassare l’apporto di un macronutriente con l’intento di dimagrire, ad esempio i carboidrati, inizialmente in effetti riduce un gruppo di batteri intestinali (firmicutes) che hanno la capacità di estrarre molta energia dagli zuccheri che arrivano, mettendola a disposizione dell’intero organismo.
  • Tuttavia se questo si protrae a lungo e la persona che applica la restrizione di carboidrati non sa di avere un intestino in perfetto equilibrio e ben consolidato nel tempo, favorirà gruppi di batteri che producono tossine con attività infiammatoria.
  • L’infiammazione proveniente dall’intestino, in poco tempo,influenza il metabolismo in modo che l’organismo, per difesa e per difficoltà a svolgere le normali funzioni biologiche, tenderà a depositare sottoforma di grasso di riserva, l’energia ricevuta dagli alimenti.

Micronutrienti

  • In caso di riduzione di chilocalorie o comunque di alimenti in qualità e quantità, i micronutrienti, cioè alcuni minerali (zinco, ferro, magnesio, rame, selenio, cromo, molibdeno fluoro) e le vitamine, sono carenti rispetto al fabbisogno della persona e questo non permetterà una funzionalità dell’organismo.
  • Il calo dei micronutrienti impedisce una buona crescita della massa muscolare o comunque la sua funzionalità. Un organismo con una massa muscolare in sofferenza, difficilmente perderà grasso.
  • Un basso apporto di micronutrienti ridurrà la capacità dell’organismo di utilizzare il grasso a disposizione come riserva energetica.
  • Una restrizione di micronutrienti riduce la capacità dell’organismo di drenare ed eliminare sostanze tossiche che predispongono a processi infiammatori e quindi a patologie croniche non trasmissibili e di conseguenza l’organismo tenderà nuovamente a creare riserve di grasso.

Interventi

Nonostante questi tre aspetti scientifici dimostrati che spiegano sommariamente la difficoltà a dimagrire pur “mangiando poco”, ogni persona avrà uno o più punti di fragilità, così come punti forti e sulla base di queste sue caratteristiche, sarà possibile adattare un piano nutrizionale che lo supporterà sul piano dei micronutrienti (per esempio inserendo nuovi alimenti e non applicando nuove restrizioni) , oppure sul piano dell’intestino e/o sul piano dell’apporto di energia.

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Il microbiota intestinale gioca sempre un ruolo fondamentale nella scelta della dieta e degli alimenti più adatti per il nostro benessere. Ogni persona ha una composizione unica di batteri intestinali. Conoscere a fondo il proprio microbiota significa poter fare scelte alimentari consapevoli e mirate per migliorare la salute e la qualità della vita.

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Dr. Paolo Trovarelli

Sono un Biologo Nutrizionista che aiuta le persone a migliorare la loro salute attraverso piani nutrizionali personalizzati, focalizzati sul benessere intestinale e sul microbiota. Offro consulenze sia online che in studio.

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