- In situazioni di diabete, anche di tipo1, un piano nutrizionale personalizzato resta il perno centrale in ogni caso per tenere a bada la glicemia, con la conseguenza che potrà essere corretto a ribasso il dosaggio dell’insulina(questo ultimo passaggio è sempre sotto controllo del medico specialista).
- Abbassare il dosaggio dell’insulina è un passo molto importante perchè si riduce l’infiammazione responsabile del dismetabolismo che porta ad accumulo di grasso addominale e su altri distretti corporei.
- La necessità di abbassare il dosaggio dell’insulina dimostra che l’organismo è più sensibile ai suoi effetti e che migliora la capacità di consumarare l’energia introdotta con il cibo, con minor tendenza a metterla da parte come grasso.
- Non è necessario applicare restrizioni particolari, ma è prioritario migliorare la qualità degli alimenti, i loro abbinamenti e la tempistica con la quale vengono assunti
Esempi
Una strategia potrebbe essere quella di mangiare una porzione di verdure prima di pranzo e di cena; la scelta delle diverse tipologie di verdure sarà stabilita sulla base di diverse variabili:
- grado di scompenso glicemico
- abitudini e gusti della persona
- condizioni dell’intestino (gonfiore, costipazione, diarrea, infiammazione)
- possibili intolleranze
Un’altra possibile azione efficace sarà quella di bilanciare accuratamente carboidrati con proteine e grassi:
- raramente dovrebbe essere mangiata una pasta (che non è vietata) senza un alimento proteico
- cereali e pseudocereali come miglio, quinoa ,saraceno, alternati alla pasta, possono contribuire alla gestione della glicemia
Posso confermare, come indicazione di base, che il piano nutrizionale, prima ancora di una restrizione, prevede un cambio alimentare qualitativo e per ottenerlo, il nutrizionista deve assolutamente adattarlo alla persona che ha difronte